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Enunciazione dei misteri

Maria vive con gli occhi su Cristo e fa tesoro di ogni sua parola: "Serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc 2, 19; cfr 2, 51).
I ricordi di Gesù, impressi nel suo animo, l'hanno accompagnata in ogni circostanza, portandola a ripercorrere col pensiero i vari momenti della sua vita accanto al Figlio. Sono stati quei ricordi a costituire, in certo senso, il "rosario" che Ella stessa ha costantemente recitato nei giorni della sua vita terrena.
Ed anche ora, tra i canti di gioia della Gerusalemme celeste, i motivi del suo grazie e della sua lode permangono immutati. Sono essi ad ispirare la sua materna premura verso la Chiesa pellegrinante, nella quale Ella continua a sviluppare la trama del suo "racconto" di evangelizzatrice. Maria ripropone continuamente ai credenti i 'misteri' del suo Figlio, col desiderio che siano contemplati, affinché possano sprigionare tutta la loro forza salvifica. Quando recita il Rosario, la comunità cristiana si sintonizza col ricordo e con lo sguardo di Maria.
Enunciare il mistero, e magari avere l'opportunità di fissare contestualmente un'icona che lo raffiguri, è come aprire uno scenario su cui concentrare l'attenzione. Le parole guidano l'immaginazione e l'animo a quel determinato episodio o momento della vita di Cristo. Nella spiritualità che si è sviluppata nella Chiesa, sia la venerazione di icone che le molte devozioni ricche di elementi sensibili, come anche lo stesso metodo proposto da sant'Ignazio di Loyola negli Esercizi Spirituali, hanno fatto ricorso all'elemento visivo e immaginativo (la compositio loci), ritenendolo di grande aiuto per favorire la concentrazione dell'animo sul mistero. È una metodologia, del resto, che corrisponde alla logica stessa dell'Incarnazione: Dio ha voluto prendere, in Gesù, lineamenti umani. È attraverso la sua realtà corporea che noi veniamo condotti a prendere contatto con il suo mistero divino. A questa esigenza di concretezza risponde anche l'enunciazione dei vari misteri del Rosario. Certo, essi non sostituiscono il Vangelo e neppure richiamano tutte le sue pagine… se i misteri considerati nel Rosario, si limitano alle linee fondamentali della vita di Cristo, da essi l'animo può facilmente spaziare sul resto del Vangelo, soprattutto quando il Rosario è recitato in particolari momenti di prolungato raccoglimento. (Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae).

I misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi costituiscono i 15 misteri tradizionali formanti la classica corona del santo rosario, così definita da San Pio V e ribadita da Paolo VI. I misteri della luce costituiscono una proposta di integrazione fatta da Giovanni Paolo II

 

I misteri gaudiosi

(lunedì e sabato)
l'Annunciazione
la Visitazione
la Nascita di Gesù
la Presentazione di Gesù al Tempio
il Ritrovamento di Gesù nel Tempio

misteri gaudiosi - Unknown Artist
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I misteri dolorosi

(martedì e venerdì)
l'Agonia di Gesù nel Getsemani
la Flagellazione
la Coronazione di Spine
la Salita di Gesù al Calvario con la Croce
la Crocifissione e Morte di Gesù

misteri dolorosi - Unknown Artist
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I misteri gloriosi

(mercoledì e domenica)
la Risurrezione di Gesù
l'Ascensione di Gesù al Cielo
la Discesa dello Spirito Santo
l'Assunzione
l'Incoronazione di Maria Vergine

misteri gloriosi - Unknown Artist
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I misteri luminosi

(giovedì)
il Battesimo di Gesù
le Nozze di Cana
l'Annuncio del Regno di Dio
la Trasfigurazione
l'Istituzione dell'Eucaristia

misteri luminosi - Unknown Artist
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