



La giaculatoria
Nella pratica corrente del Rosario, dopo la dossologia trinitaria segue una giaculatoria, che varia a seconda delle consuetudini. Senza nulla togliere al valore di tali invocazioni, sembra opportuno rilevare che la contemplazione dei misteri potrà meglio esprimere tutta la sua fecondità , se si avrà cura di far sì che ciascun mistero si concluda con una preghiera volta ad ottenere i frutti specifici della meditazione di quel mistero. In questo modo il Rosario potrà esprimere con maggiore efficacia il suo legame con la vita cristiana. Lo suggerisce una bella orazione liturgica, che ci invita a chiedere di poter giungere, meditando i misteri del Rosario, ad «imitare ciò che contengono e ad ottenere ciò che promettono». Tale preghiera finale potrà ispirarsi, come già succede, a una legittima varietà . Il Rosario acquista in tal modo anche una fisionomia più adeguata alle varie tradizioni spirituali e alle varie comunità cristiane. In questa prospettiva, è auspicabile che si diffondano, col debito discernimento pastorale, le proposte più significative, magari sperimentate in centri e santuari mariani particolarmente attenti alla pratica del Rosario, in modo che il Popolo di Dio possa avvalersi di ogni autentica ricchezza spirituale, traendone nutrimento per la propria contemplazione (RVM 35)